Sito Epatite C
Sito Epatite B
Portale Epatite e malattie del fegato
Sito Steatosi
Sito Cirrosi
Sito Tumori
Sito Trapianti
Nuovi Farmaci
Malattie autoimmuni

Biopsia epatica

La biopsia epatica valuta con certezza la quantità e qualità delle "gocce di grasso" così da permettere la diagnosi di steatosi. Inoltre può offrire dati aggiuntivi circa la presenza di infiammazione e/o necrosi così da individuare la steatoepatite. E' anche possibile stabilire se vi sia un danno maggiore, con progressione a fibrosi epatica, che si caratterizza per la suddivisione in stadi, da F0 in cui vi è assenza di fibrosi fino a F4 in cui si parla di cirrosi (classificazione secondo METAVIR).

METAVIR

F0 fibrosi assente
F1 fibrosi portale senza setti
F2 fibrosi portale con pochi setti
F3 fibrosi settale senza cirrosi
F4 cirrosi

Ma cos'è la biopsia epatica e come si effettua? La biopsia è una procedura che ha lo scopo di prelevare un frammento di fegato per analizzarlo con il microscopio. Generalmente viene effettuata con il paziente disteso supino, leggermente piegato sul lato sinistro con il braccio destro sollevato sopra la testa. Prima di eseguire la biopsia si pratica un'anestesia locale. La biopsia viene quindi effettuata per via percutanea, in genere intercostale, pungendo il fegato sotto guida ecografica. La valutazione al microscopio permette, anche tramite delle colorazioni specifiche, di ottenere informazioni che nessun altro metodo permetterebbe di acquisire riguardo la struttura dell'organo: tipo ed entità del danno, estensione delle cicatrici e della riparazione (cioè della fibrosi) e la presenza o meno di cirrosi.

Di seguito un esempio visivo di confronto tra fegato sano in confronto ad una steatosi:

visibili gli accumuli biancastri che rappresentano gocce di grasso.

Fegato sanoFegato con steatosi

Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento? Iscriviti alla Newsletter!

Quando invii il modulo, controlla la tua casella di posta elettronica per confermare l’iscrizione