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Epatite C Zero, una campagna di sensibilizzazione da Torino a Napoli

Epac Onlus Piemonte lancia appello alle istituzioni: "Opportuno potenziare l’organico delle strutture ospedaliere autorizzate e dotarle di strumentazione idonea per velocizzare ulteriormente l’accesso alle cure"

Un tour di sensibilizzazione che parte dal Piemonte e toccherà altre tre tappe: ieri a Torino primo appuntamento della campagna Epatite C Zero, promossa da MSD Italia, in collaborazione con EpaC onlus e con la supervisione scientifica di FIRE - Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia. Per creare consapevolezza dei rischi legati all’HCV, promuovere la prevenzione e informare sulle opportunità terapeutiche evidenziando l’importanza di assicurare a ogni paziente la terapia più appropriata.

Lo Starhotels Majestic di corso Vittorio Emanuele II ha ospitato il primo di una serie di incontri aperti al pubblico, con il coinvolgimento di medici specialisti e istituzioni, per fare il punto sull’attuale situazione sanitaria a livello regionale.

“Non si conosce con esattezza il numero di persone nel nostro Paese affette da epatite C”, ha spiegato Alessia Ciancio, dirigente di Gastroenterologia a Città della Salute e della Scienza.
“Questo è dovuto al fatto che in primis non esistono studi epidemiologici rigorosi condotti sul territorio italiano. Inoltre un’elevata percentuale di casi la malattia è asintomatica: circa il 50-60% delle persone infette non sa di esserlo e lo scopre casualmente in corso di esami di routine o per complicanze legate alla malattia stessa. Grossolane stime epidemiologiche indicano che in Italia la prevalenza dell’epatite C si aggira tra il 1,5% e il 2,5% della popolazione generale, con prevalenze più alte tra i migranti”.

“In questo momento l’accesso alle cure nella nostra Regione è piuttosto scorrevole”
, ha dichiarato Saverio Ventura, referente EpaC Onlus Piemonte, “con una certa variabilità a seconda della struttura ospedaliera per ciò che riguarda, ad esempio, tempi di attesa per iniziare le terapie e per effettuare l’esame dell’elastografia epatica. È importante avere recuperato il tempo perduto a causa delle complicazioni imposte dal Piano di rientro cui era stato soggetto il Piemonte. Ora che la fase emergenziale è quasi terminata, resta comunque tanto lavoro da fare e ci pare opportuno potenziare l’organico delle strutture ospedaliere autorizzate e dotarle di strumentazione idonea per velocizzare ulteriormente l’accesso alle cure”.

Fulcro della campagna è la web serie Epatite C Zero: 5 episodi, proiettati durante l’incontro, che raccontano l’epatite C dal punto di vista dei pazienti, attraverso la metafora del viaggio, a bordo di un van che attraversa l’Italia, dall’Adriatico al Tirreno.

“Campagne educazionali come Epatite C Zero – commenta Ivan Gardini, Presidente EpaC Onlus – rivestono un ruolo di rilievo nell’informare tutte quelle persone che convivono con l’infezione da epatite C e che non sono ancora pienamente consapevoli del fatto che oggi si può guarire e che se si recassero presso un centro specializzato e autorizzato a prescrivere i nuovi farmaci anti HCV, potrebbero ricevere una diagnosi appropriata ed essere messi in lista per una terapia. Una terapia che potrebbe farli guarire. Iniziative come questa sono necessarie anche per continuare ad informare quella fetta di pazienti che non sono ancora approdati a un Centro autorizzato per essere valutati e poi curati”.

Fonte: torinoggi.it


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