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Epatopatie: un pesante impatto sulla sanità europea, con alcuni segni di miglioramento

MILANO, April 23 /PRNewswire/ --

- 29 milioni di europei (6%) sono affetti da epatopatie che rappresentano la quinta causa di morte nel mondo

- Ogni anno il solo carcinoma epatico miete 40.000 vittime; l'abuso di sostanze alcoliche uccide 13.000 persone

- Il numero di pazienti affetti da steatosi epatica si mantiene costante o tende ad aumentare; i casi di epatite virale si riducono

Più di 6.000 medici e scienziati provenienti dal tutto il mondo oggi si sono dati appuntamento in questa storica città italiana per partecipare alle sessioni di apertura della 43o Meeting annuale dell'Associazione Europea per lo Studio del Fegato (EASL) che si protrarrà fino al 27 aprile. Come prevedibile, molte delle prime relazioni sono state dedicate al trend di prevalenza di ognuna delle principali epatopatie; per esempio, si è segnalata la costante riduzione dei casi di epatite B e C, e il fatto che il numero di casi di steatosi epatica dovuta all'abuso di sostanze alcoliche o non associata all'uso di alcol (NAFLD - steatosi epatica non alcolica) si mantiene stabile o in leggero aumento.

Gli epatologi (specialisti in malattie del fegato) studiano e curano un'ampia gamma di patologie acute e croniche che affliggono quello che è il più grande organo interno del corpo umano. Tra le patologie acute figurano una serie di malattie causate da infiammazioni o infezioni provocate ad agenti nocivi quali virus, alcol e droghe.

Tra le epatopatie più diffuse, molte possono insorgere prima in forma acuta e poi diventare croniche; tra queste ci sono l'epatopatia alcolica, l'epatite B, C, e D, la steatosi non alcolica (NAFLD) e la NASH (steatoepatite non alcolica, la stadio più avanzato di NAFLD).

Il passaggio dallo stato acuto a quello cronico si verifica quando il paziente non guarisce e l'infezione, o la patologia acuta, continua nel tempo a danneggiare il fegato. La cirrosi, patologia nella quale si assiste alla morte delle cellule epatiche, all'alterazione della rigenerazione cellulare, alla formazione di tessuto fibroso cicatriziale e, infine, all'alterazione della funzione epatica, rappresenta lo stadio finale di numerose epatopatie croniche.

Inoltre, la cirrosi è una patologia solo parzialmente reversibile, sebbene i trattamenti oggi disponibili possano rallentare o arrestare il suo decorso. Quando la cirrosi provoca complicanze che non possono essere trattate in altro modo, o quando danneggia il fegato a tal punto da comprometterne la corretta funzionalità, diventa indispensabile procedere a un trapianto di fegato. La cirrosi, inoltre, è il principale fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma epatocellulare (HCC), una forma di cancro che colpisce le cellule epatiche e può anch'essa determinare la necessità di un trapianto.

Si stima che in tutta Europa vi siano 10 milioni di portatori di epatite virale, di cui oltre 8 milioni hanno contratto l'infezione da virus dell'epatite C (HCV). Sebbene le statistiche presentino scenari diversi da paese a paese, l'HCV è responsabile di molti (o della stragrande maggioranza in alcuni Paesi) dei casi di cirrosi e di HCC. Anche se non disponiamo di dati precisi, le epatopatie alcoliche sono un fenomeno in costante ascesa sia nell'Europa occidentale che in quella orientale; ciò è dovuto in parte al cambiamento degli stili di vita, in parte al sempre maggior numero di donne e adolescenti che fanno un uso eccessivo di bevande alcoliche (una piaga che nel passato colpiva prevalentemente la popolazione maschile adulta). Lo studio Dionysos, condotto nell'Italia del Nord, ha dimostrato che il 4% della popolazione era affetto da epatopatia alcolica con diversi livelli di gravità.

L'epatopatia alcolica è la seconda principale causa di trapianto di fegato dopo l'HCV. Nella NAFLD e nella NASH si osserva un accumulo di lipidi nel fegato che non è riconducibile all'abuso di alcol, ma è associato a insulino-resistenza, diabete di tipo 2, obesità e sindrome metabolica. Oggi si presta molta attenzione a queste patologie del fegato, non solo perchè possono evolvere in cirrosi, ma perché possono rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo per le patologie cardiovascolari. Le migliori statistiche oggi disponibili indicano che l'incidenza della NAFLD nella popolazione generale è compresa tra il 3 e il 24% dei soggetti adulti.

Nonostante i progressi conseguiti nell'ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura delle epatopatie, i costi sanitari complessivi associati a queste patologie sono ancora estremamente elevati. Ciò succede perché la prevalenza di alcune di esse sta aumentando, mentre altre tendono a diventare croniche, incrementando il rischio di complicanze che possono essere fatali.

Che cos'è l'EASL

L'Associazione Europea per lo Studio del Fegato (EASL) ha come obiettivo la promozione della ricerca sulle epatopatie e il miglioramento dei trattamenti oggi esistenti per la cura di tali patologie. Attraverso i suoi Meeting annuali l'Associazione ha un ruolo educativo e informativo sia nei confronti della comunità scientifica che della società civile; la EASL non solo sottolinea che l'incidenza delle epatopatie è in costante aumento, ma evidenzia anche l'importanza di comprendere tali patologie al fine di prevenirle e curarle. Dalla data della sua creazione, nel 1966, il Meeting dell'EASL è stato ospitato in 20 diversi Paesi europei.

L'associazione conta attualmente oltre 1.400 membri e il Meeting annuale richiama ogni anno più di 6.000 delegati provenienti da oltre 65 Paesi.

Distributed by PR Newswire on behalf of EASL - European Association for the Study of the Liver

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