Steatosi epatica, aumenta nel tempo dopo un trapianto epatico ma alcuni fattori possono limitarla
Analizzando nel tempo i pazienti sottoposti a trapianto di fegato, un'analisi retrospettiva pubblicata su Liver Transplantation ha evidenziato la comparsa di steatosi e il suo aumento negli anni dopo il trapianto.
"Il nostro studio è il primo a descrivere l'insorgenza, l'evoluzione e l'importanza del fegato grasso in un'ampia popolazione non selezionata di pazienti europei sottoposti a trapianto di fegato" ha dichiarato Irena Hejlová, del reparto di epatogastroenterologia, Istituto di Medicina Clinica e Sperimentale di Praga.
"La presenza di fegato grasso, ha aggiunto Hejlova, potrebbe indicare quei pazienti la cui sopravvivenza a lungo termine potrebbe essere compromessa."
I ricercatori hanno valutato 2.360 biopsie epatiche post trapianto (LT) relative a 548 destinatari di LT per confrontare la sopravvivenza tra quelli con steatosi significativa e pazienti con grado 0 o 1 di steatosi.
I risultati hanno mostrato che il 56,4% dei pazienti aveva steatosi (n=309), di cui il 17% severa (n=93).
La prevalenza di steatosi è aumentata dal 30,3% a 1 anno post-LT al 47,6% a 10 anni post-LT (p<0.001). Questo ha dimostrato che dopo il trapianto, la steatosi non è stato associata con la peggiore sopravvivenza del paziente negli anni. Tuttavia, la sopravvivenza a lungo termine di pazienti con steatosi significativa tende ad essere peggiore.
L'incidenza di steatosi non è cambiata significativamente nel corso del tempo dall’ LT (p=0.85).
I dati dell’analisi multivariata dei fattori pre-trapianto e dell’ immunosoppressione iniziale hanno dimostrato che la cirrosi alcol-indotta (p<0.001) e l’alto BMI (p=0.002) sono stati associati con sviluppo significativo di steatosi.
Le variabili che sono apparse protettive nei confronti della steatosi significativa hanno incluso un aumento dei livelli di fosfatasi alcalina (p=0.01) e l'uso iniziale di micofenolato (p=0.009).
I dati dell’ analisi multivariata relativa ai fattori post-trapianto hanno dimostrato che un alto indice di massa corporea (p<0.001), trigliceridi (p<0.001), il consumo di alcol (p=0,005) e il diabete mellito di tipo 2 (p=0,048) sono stati associati con steatosi significativa. L'unica variabile che è apparsa protettiva per la steatosi significativa è stato un alto indice di creatinina (p=0.02).
La steatosi significativa non è stata associata ad un più alto grado di fibrosi (p=0,62), secondo la ricerca.
Per evitare lo sviluppo di grasso epatico e lo sviluppo a steatosi, Hejlova ha precisato che: "L'obesità dovrebbe essere evitata ed i pazienti dovrebbero essere incoraggiati ad aumentare la loro attività fisica. Dovrebbero essere eseguiti screening e trattamento del diabete e dell’iperlipidemia, e, naturalmente, i trapiantati di fegato dovrebbero astenersi dal consumo di alcol. "
I ricercatori hanno concluso: "Oltre ai fattori dei destinatari, si sovrappongono fattori di rischio noti della popolazione generale, il tipo di immunosoppressione può influenzare lo sviluppo della steatosi con il potenziale effetto protettivo del micofenolato mofetile dato inizialmente dopo LT. I nostri dati non forniscono evidenza di un ruolo importante della steatosi nel post-trapianto su progressione della fibrosi, funzione del trapianto e sopravvivenza del paziente”.
EV
Hejlova I. et al. Prevalence and Risk Factors of Steatosis After Liver Transplantation and Patient Outcomes. Liver Transpl. 2015 Dec 28. doi: 10.1002/lt.24393.
Fonte: pharmastar.it