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Vitamina E: migliora marcatori di infiammazione e l'istopatologia nella MASLD

Una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata da poco sul Journal of Gastroenterology and Hepatology evidenzia che la vitamina E ridurrebbe significativamente i marcatori sierici di infiammazione epatica (livelli sierici di ALT e AST) nei pazienti con malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD). I risultati indicano anche che questa vitamina potrebbe aiutare significativamente nella risoluzione della MASH, ma nello studio in questione non ha ridotto la fibrosi.

MASLD e Vitamina E

La malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD) è la nuova denominazione per la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) ed è associata a disordini metabolici multipli. MASLD viene diagnosticata tramite imaging o biopsia in presenza di almeno un fattore di rischio cardiometabolico. La malattia varia dalla semplice steatosi alla steatoepatite (MASH), che può progredire fino alla cirrosi e al carcinoma epatocellulare.

MASLD è diffusa a livello globale, con un'incidenza stimata intorno al 30% della popolazione. La prevalenza è aumentata del 50% dal 1990 al 2019. La patogenesi di MASLD è multifattoriale, con la resistenza all'insulina e lo stress ossidativo che giocano ruoli chiave.

La vitamina E, un antiossidante liposolubile, è stata studiata per i suoi potenziali benefici epatoprotettivi nella gestione del MASLD, ma il suo uso non è ancora diffuso. La FDA approva farmaci per MASH solo se raggiungono specifici endpoint istologici. Uno studio ha analizzato gli effetti della vitamina E su vari parametri clinici nei pazienti con MASLD, mostrando un miglioramento nei marker infiammatori e nella risoluzione della MASH.

Stress ossidativo e coinvolgimento della vitamina E

"Secondo la teoria prevalente, la resistenza all'insulina gioca un ruolo centrale nello sviluppo della steatosi epatica e potenzialmente della steatoepatite", hanno scritto Nicholas Ming-Zher Chee, dell'unità di gastroenterologia ed epatologia dell'Università di Malaya, e i suoi colleghi. "Inoltre, gli studi suggeriscono che è necessaria la presenza di stress ossidativo per innescare l'aspetto infiammatorio della steatoepatite" hanno continuato gli autori."

Per affrontare lo stress ossidativo e i bassi livelli di enzimi antiossidanti, sono stati condotti numerosi studi clinici per esplorare i potenziali benefici epatoprotettivi della vitamina E nella gestione del MASLD."

Che e colleghi hanno condotto una ricerca bibliografica identificando otto studi randomizzati controllati che confrontavano gli effetti della vitamina E rispetto al placebo in pazienti con MASLD. Gli studi includevano 1.008 partecipanti (età media compresa tra 36 e 59,1 anni; tra l'11,4% e il 65,8% donne), di cui 255 trattati con vitamina E a dosaggi variabili tra 400 IU e 800 IU, e 253 trattati con placebo.

I ricercatori hanno valutato la risposta al trattamento tramite i livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) e aspartato aminotransferasi (AST), oltre a fibrosi e risoluzione della steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH), tra altri risultati.

Secondo la meta-analisi, la vitamina E ha ridotto significativamente l'ALT sierico (differenza media standardizzata [SMD] = –0,82; IC 95%, –1,13 a –0,51) e l'AST (SMD=–0,68; IC 95%, –0,94 a –0,41), oltre alla steatosi (differenza media [MD]=–0,6; IC 95%, –0,83 a –0,37), all'infiammazione lobulare e al ballooning degli epatociti.

Nelle analisi di sottogruppo, la vitamina E ha ridotto significativamente l'ALT nei pazienti con MASLD, ma non ha raggiunto la significatività nei pazienti con MASH, mentre le riduzioni dell'AST sono risultate significative in entrambe le popolazioni di pazienti.

La vitamina E ha anche aumentato significativamente la risoluzione della MASH (RR=1,9;

In conclusione, "nei pazienti con MASLD, la vitamina E ha portato a una significativa riduzione dei marcatori sierici di infiammazione epatica, in particolare dei livelli di ALT e AST, e a miglioramenti nelle caratteristiche istologiche, come steatosi, infiammazione lobulare e ballooning degli epatociti, oltre a risolvere la MASH, nei pazienti con MASH," hanno scritto Chee e colleghi. "Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici, compresa l'indagine sul dosaggio ottimale, il tipo di vitamina E e le potenziali complicazioni a lungo termine associate al farmaco."

Fonte: pharmastar.it


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